Impianti lavaggio ultrasuoni


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L’evoluzione dei trasduttori per ultrasuoni

Un impianto per funzionare oltre ad un generatore ha bisogno anche e soprattutto di trasduttori per ultrasuoni adatti a trasferire l’energia sonora prodotta dalla corrente elettrica alla vasca di lavaggio. La storia dei trasformatori piezoelettrici parte dalla scoperta delle vibrazioni indotte in un cristallo di quarzo dalla corrente elettrica, ma il limite di questi primordiali sistemi era la fragilità unita alla poca resa.

Il passo successivo nello sviluppo dei trasduttori per ultrasuoni è stata la scoperta del fenomeno della magnetostrizione di alcuni metalli laminati tipo il nichel, a cui applicando in modo simile ad un trasformatore una corrente alternata che fa contrarre il materiale per poi lasciarlo nuovamente allungare, vibrando a frequenze che non superano normalmente i 20 kHz.

Lo stato dell’arte si è spostato invece sulle proprietà piezoelettriche delle ceramiche, sono nati trasduttori per ultrasuoni che sfruttano questa proprietà permettendo un salto di qualità nel lavaggio davvero notevole. Il primo vantaggio che nasce con questa nuova tecnologia è quello di poter salire con le frequenze di lavoro fino a 40 kHz, favorendo la generazione di bolle di cavitazione più piccole e quindi di un lavaggio più efficacie.

Ma questi trasduttori per ultrasuoni hanno anche un altro pregio, l’efficienza energetica, cioè sono in grado di trasferire fino al 90% dell’energia al liquido della vasca di lavaggio. Per ottenere questo però va curata come del resto è nostra abitudine la progettazione e soprattutto la costruzione per ottenere uniformità di radiazione.

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